venerdì 30 ottobre 2009

La caratura dei manufatti in oro

L'oro è il metallo più duttile e malleabile che esiste in natura.
Per questa ragione l'oro puro, troppo morbido per poter essere lavorato in gioielleria, viene messo in lega con altri metalli: generalmente rame e argento, con l'aggiunta di palladio per l'oro bianco. Pertanto, la “purezza” di un oggetto d'oro si misura in carati. I carati indicano quante parti di oro sono presenti in una lega, laddove un carato corrisponde ad una parte di oro su un totale di 24 parti del metallo.
L'oro di massima purezza è dunque il 24 carati, essendo costituito da 24 parti di oro su 24; per tale ragione viene comunemente chiamato oro fino (o puro).
I manufatti in oro, per legge, devono riportare un marchio che ne indichi i carati. Può capitare che la caratura non sia espressa in una scala 24/24 ma 999/1000. Per orientarsi si può far riferimento alla seguente tabella:
24 carati = oro 999% (presente soltanto sottoforma di lingotti)
22 carati = oro 916% (monete, ad esempio la sterlina)
21 carati = oro 900% (monete)
18 carati = oro 750% (gioielli, lingotti o gettoni d'oro delle vincite televisive)
14 carati = oro 585% (gioielli diffusi principalmente negli Stati Uniti e nel Nord-Africa)
9 carati = oro 333% (gioielli, molto diffusi in Inghilterra, e leghe dentali)
I prodotti da gioielleria sono prevalentemente in oro 750% (18kt).

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